Modello organizzativo 231 e protocolli anticorruzione

La parte speciale del modello organizzativo 231 individua i rischi di reato legati all’operatività aziendale (ossia i rischi associati all’eventualità che il comportamento di un qualsiasi esponente aziendale di livello apicale o subordinato risulti non conforme alla normativa penale e sfoci in un procedimento penale) e i relativi protocolli di comportamento di carattere preventivo (alcuni rilevanti per tutto il personale, altri rivolti soltanto agli operatori di singoli processi).

Un’area dell’attività d’impresa tra le più sensibili sotto il profilo del rischio penale è certamente la partecipazione a gare pubbliche d’appalto e procedure assimilate e, tra i vari rischi inerenti, il più rilevante sul piano delle possibili conseguenze penali (personali e per l’ente) è quello della corruzione di pubblico ufficiale.

Con la doverosa premessa che nella prassi i protocolli preventivi possono avere un contenuto molto vario e devono comunque costituire il punto di arrivo di una progettazione aderente alle specificità dell’ente (quali settore di riferimento, attività operative, assetto organizzativo interno, sistema di controllo, etc.) il sistema di protocolli preventivi in materia di partecipazione a gare d’appalto viene normalmente strutturato intorno alle seguenti prescrizioni generali.


PRINCIPI GENERALI DI COMPORTAMENTO:

È fatto divieto ai Dipendenti e ai Componenti degli Organi Sociali di promuovere, agevolare o porre in essere comportamenti che integrino i fatti di reato descritti negli artt. 318-322 c.p.

È in particolare fatto divieto di:

  • Effettuare o anche solo promettere elargizioni in denaro a soggetti pubblici;
  • Distribuire omaggi e regali al di fuori di quanto previsto dalla prassi aziendale (vale a dire ogni forma di regalo eccedente il modico valore e le normali pratiche commerciali di cortesia o di promozione del marchio);
  • Accordare vantaggi di qualsiasi natura (promesse di assunzione, di incarichi consulenziali, etc.) in favore di rappresentanti della Pubblica Amministrazione o di Società incaricate di un Pubblico servizio;
  • Riconoscere compensi in favore delle Società Fornitrici, dei Consulenti e dei Partner che non trovino adeguata giustificazione in relazione al tipo di incarico da svolgere;

PRINCIPI PROCEDURALI SPECIFICI NELLE AREE POTENZIALMENTE STRUMENTALI: [1]

Nelle aree potenzialmente strumentali devono essere osservati i seguenti protocolli:

  • In ogni occasione di incontro o interlocuzione con i rappresentanti di una stazione appaltante devono partecipare i soggetti a ciò espressamente delegati. Della data e dell’oggetto dell’incontro/interlocuzione devono, se possibile, essere redatte e conservate apposite note riassuntive. Salvo situazioni di impossibilità o urgenza gli esponenti della Società devono essere almeno in numero di due.
  • I contratti con le Società Fornitrici, Consulenti e Partner di valore complessivo superiore ad € 100.000 devono essere definiti per iscritto in tutte le loro condizioni e devono essere proposti, verificati o approvati da almeno due soggetti appartenenti alla Società, in modo da garantirne la congruità di prezzo.
  • Le Società Fornitrici, Consulenti e Partner devono essere scelti con metodi trasparenti e possibilmente con specifica procedura di selezione;
  • Nelle assunzioni di personale devono essere seguite procedure selettive prestabilite, trasparenti e incentrate sul merito. Non è consentita l’assunzione di soggetti che abbiano relazioni personali o di parentela con un esponente della Stazione appaltante che può in concreto influire sulle gare alle quali la società intende partecipare.

PRINCIPI PROCEDURALI SPECIFICI PER LE OPERAZIONI A RISCHIO:

Con riferimento alle operazioni a rischio devono essere osservati i seguenti protocolli:

  • Occorre dare debita evidenza in caso di attivazione di operazioni consistenti nella partecipazione a gare pubbliche d’appalto (e procedure assimilate di affidamento pubblico di lavori, servizi e forniture).
  • A questo fine l’AD nomina un Responsabile interno per la singola procedura di gara pubblica d’appalto, il quale ne sarà il referente e ne avrà la gestione diretta.
  • Il Responsabile interno deve: 1. rispettare i principi generali precedentemente elencati, 2. informare l’OdV dell’avvio dell’operazione a rischio, 3. compilare e aggiornare nel tempo una “scheda di evidenza” da cui risultino le caratteristiche della gara d’appalto, la documentazione trasmessa alla Stazione appaltante, il processo decisionale seguito e la sintesi cronologica delle attività di maggiore rilievo poste in essere (l’OdV avrà facoltà di accedere alla “scheda di evidenza” per le verifiche di sua competenza), 4. documentare le riunioni interne da cui scaturiscono le decisioni rilevanti in ordine alla singola gara.
  • L’ OdV può valutare l’opportunità di porre dei limiti quantitativi di valore della procedura di gara sotto i quali non è necessario procedere al controllo ex ante in questione.

[1] Le attività potenzialmente strumentali sono costituite da quei processi non direttamente esposti al rischio “corruzione” ma potenzialmente strumentali alla commissione dell’illecito.

© Piacentino, Avvocati Penalisti